Addio Vincenzo junior Sorrentino

Un’artista perfetto con l’umilta’dell’artigiano: ricordarlo è un dovere,non solo per le sue capacita’ realizzative ,ma anche perché era il simbolo della Festa dei 4 altari e della Festa dell’Immacolata,portando sempre in alto il buon nome di Torre del Greco,come citta’ d’arte e di tradizioni.
Un pezzo di storia finisce: ci hai lasciato, ultimo di una grande famiglia di apparatori di feste. Questa città ti deve molto della propria memoria.
Parlare di Vincenzo junior Sorrentino,”O’ paratore”,significa per me,raccogliere i miei ricordi di infanzia,di adolescente,a partire da quando mio padre Gennaro mi portava con sé al suo lavoro .
Nato a Torre del Greco il 3 dicembre 1931, Vincenzo, catturato dall’arte del padre, a diciassette anni lasciò il secondo anno di liceo scientifico e impugnò il martello, erano, i loro martelli, forgiati a Firenze, il martello da apparatore deve avere un particolare peso, un preciso equilibrio.
Comincio’ nel 1949 giovanissimo a lavorare con il padre e lo zio Stanislao.
Di Vincenzo ci ha, sempre, colpito il fervore spontaneo e naturale, che metteva in ogni sua azione, a partire dalle più semplici ed umili del mestiere, e la mentalità di artigiano altamente qualificato, con l’anima di un artista posseduto dal demone del perfezionismo.
Era festoso, nella sua spiccatissima dote di decoratore, fino a mostrarsi fastoso, nella realizzazione delle opere, per la soverchia facilità nelle grandi composizioni.
Vincenzo ha ereditato dal nonno Vincenzo, prima, e dal padre Antonio, poi, tutti i segreti dell’addobbatore barocco, e ne ha praticato la fatica, usando gli stessi attrezzi del passato, nelle Chiese, nelle piazze, con soluzioni sempiù nuove e geniali.
Con intelligente fedeltà, ha ripetuto fino al limite della perfezione tecnica, un fatto di cultura, di gusto, di costume; non per abitudine, ma perché sentiva il lavoro come un doveroso impegno verso il suo passato e verso la Città.
In breve, sentiva l’importanza di essere depositario della tradizione e della dignità del Padre “Don Anartista perfetto con l’umiltà dell’artigiano e lo dimostrava con uno sguardo pieno di furbizia ed orconsapevole di appartenere ai grandi “Machinatores” del passato.
L’arte del padre è mezza imparata, Vincenzo cominciava a custodire il talento familiare e la maestria per adeguarlo a nuove istanze di artisti che s’allontanavano dalla tela dipinta per realizzare anche altari a rilievo. Ma il capolavoro di ingegneria lignea è l’impalcatura a castello che deve sostenere l’opera pittorica dell’artista, viene dall’esperienza che ne stabilisce la stabilità, l’intelaiatura deve rispettare dimensioni e pesi, la attenta distribuzione e regolazione delle forze, ecco, l’Altare è nella bellezza del suo divenire.
Ereditando l’arte, e crescendo, Vincenzo ha cominciato ad esaltarsi affrontando opere che avrebbero scoraggiato chiunque, e senza riga e squadra, ma con l’occhio per vedere e l’anima per sentire, ha composto anche Altari a rilievo, ancora nella memoria dei torresi, ogni elemento un grande cesello, una fontana, una conchiglia, una torre, una nuvola, un’anfora, un diadema. Nulla era impossibile nel piccolo, come non lo era nelle grandi dimensioni, uguale. Tra un’opere e l’altra, strutture da festa e apparature per chiese, Vincenzo ebbe il tempo anche per sposarsi ed avere due figli, Concetta e Antonio, il quale subito si dichiarò, se non faccio bene e non sento dentro passione, è meglio che faccia altro, ed ora è un felice ufficiale di marina. Ma Vincenzo non si è perso d’animo sapendo che non ci sarebbe stato nel futuro un apparatore di nome Sorrentino e, nel frattempo, ha trovato modo di donare alla moglie Caterina Massimino un altro modo di dedicarsi agli ornamenti, aprendo un negozio di fiori dalla parte di via Cesare Battisti, profumando quell’angolo di strada per più di quarant’anni, fino al momento di ancorarsi ad una più riposata vita familiare.
Nel periodo dell’Immacolata ,spesso nella navata a destra della Basilica di Santa Croce,l’occhio era fisso nei brevi sottili interstizi delle tavole di legno tra loro connesse per costruire una parete momentanea di legno per evitare l’ingresso dei curiosi, per chiudere lo spazio dove si costruiva il Carro dell’Immacolata. Sono passati tanti anni, vedendo attraverso quegli spazi sottili passare don Antonio e Vincenzo Sorrentino, e c’era un andare e venire di persone che potevano già vedere la sacra opera formarsi e toccarla, e cercavo di intuirne le forme, correndo poi a casa e simularne con qualche cartoncino e la figurella, la mistica rappresentazione, come tanti, proprio tanti ragazzi sapevano fare e hanno fatto, e spesso, divenendo più grandi, realizzando carricielli di incantevole anche se ingenua bellezza. Don Vincenzo, anch’egli con le spille tra le labbra, acconciava e faceva divenire fogli di carta, e stoffe, e veli, qualunque ornamento si volesse.
Un vero  e proprio addobbatore barocco,(ho avuto la fortuna di vederlo lavorare sin da piccolo) ,ha lavorato sempre con attrezzi del passato(stoffe,carta colorata,veli,spilli ,chiodi ,colla di farina per la cartapesta,legno per costruire qualsiasi cosa ,rococo’ barocchi,costruiti con dei salsicciotti di paglia rinchiusi in stoffa con spilli e poi ricoperti di carta dorata)cosi proseguendo la tradizione antica di suo nonno Vincenzo e di suo padre Antonio.
E’stato realizzatore di altari costruiti per la festa dei 4 altari negli anni d’oro,ma poi per lo scemare della festa solo allestitore di altari dipinti.
Partecipo’ piu volte con carri allegorici alla festa di Piedigrotta fino alla meta’ degli anni 80,facendo valere  la tradizione torrese come migliore allestitore di carri.
Grande artigiano presepista con numerosi veri e propri capolavori d’arte presepiale esposti nelle chiese torresi nel corso degli anni nel periodo natalizio,nel 1997 da sottolineare  il meraviglioso presepe da lui realizzato insieme ad altri artisti torresi ,donato alla citta’ di Assisi ed esposto ancora oggi nella Basilica di San Francesco.
Nel 1990 in occasione della visita di Sua Santita’ Giovanni Paolo II,realizzo’ il palco papale su progetto di Antonio Di Tuoro e sculture di Ciro Adrian Ciavolino,ma anche gli addobbi religiosi fuori e dentro la Basilica di S. Croce.
Fu realizzatore ancora giovanissimo del carro trionfante dell’immacolata dal 1949 (con il padre Antonio fino al 1962 e lo Zio Stanislao fino al 1958),  fino al 1997,realizzando progetti di molti artisti torresi e facendone dei veri capolavori d’arte.
Sin dal dopoguerra il laboratorio artigianale della dinastia Sorrentino e’ stato sempre il Monastero degli Zoccolanti,(quello a fianco la villa comunale),al piano terra,dove oltre al laboratorio dove si lavorava, vi era un vero e proprio deposito di manufatti antichi (altari e  sculture di Nicola Ascione,Antonio Mennella e di Giovanni Palomba detto “capaianca”).
Ma anche stoffe antiche per addobbi,presepi,mentre il deposito del legno (pali ,tavole,ed altri legni che servivano per le feste )erano allocato sotto la Basilica di Santa Croce.
Nel 1998 dopo la festa dei 4 altari  Vincenzo junior Sorrentino cesso’ l’attivita’,ma continuando come hobby quello che era stato il suo lavoro di una vita “u paratore” ,infatti lo rivedevamo con piacere durante la realizzazione del carro trionfante dell’Immacolata,a cui partecipo’ come collaboratore alla realizzazione nel 2005.
Da sottoliniare che dal 1990 al 2004 (solo per la Girata del Carro trionfale dell’Immacolata nella Basilica di Santa Croce), ha avuto l’onore di suonare il campanello d’argento che comanda i movimenti del Carro.
Il 7 luglio 2011 si è spento nella sua casa di Torre del Greco ,ai funerali nella Chiesa di Santa Teresa ,  l’amministrazione comunale di Torre del Greco non ha inviato nessuna rappresentanza e nemmeno omaggiato l’artista con un manifesto…
I Sorrentino apparatori hanno chiuso un ciclo lasciando ad altri il cosiddetto martelluccio d’oro.
Dopo piu’ di un secolo di questo incanto, per la dinastia Sorrentino il mio è soltanto un modesto omaggio. Sarebbe dovere civico un pubblico riconoscimento per chi ha dato alla nostra città Torre del Greco,passione e bellezza, ad ogni nostra bella Festa,ma si vede che molti hanno la memoria corta.

Grazie Vincenzo,
Che la Madonna Immacolata ti accompagni sempre

IL SITO WEB PARTECIPA AL  DOLORE CHE HA COLPITO LA FAMIGLIA SORRENTINO PER L’IMPROVVISA SCOMPARSA DELL’AMATO VINCENZO.
I FUNERALI SI TERRANNO DOMANI 8 LUGLIO ALLE ORE 10:00 PRESSO LA CHIESA E CONVENTO S.TERESA PP.CARM.SCALZI IN CORSO V.EMANUELE A TORRE DEL GRECO.

Vorrei ringraziare il sito web di torreomnia, di torremare e i miei amici di facebook per avere condiviso questa notizia:

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