Spiegazione teologica Carro Immacolata 2010

Con grande piacere in anteprima assoluta la spiegazione teologica del Carro trionfale dell’Immacolata di quest’anno,ringrazio il mio amico Michele Tuoro e il Parroco della Basilica di Santa Croce Don Giosuè Lombardo per la disponibilita’ concessa.
Ecco a voi l’articolo in anteprima che uscira’ sulla VII Edizione dell’Immacolata a Torre.
Ascione Luigi

Esprimendo tutta la mia gratitudine al parroco della Basilica di Santa Croce, Don Giosuè Lombardo, per la sua disponibilità, con immensa gioia ho il piacere di presentare in anteprima la spiegazione del carro dell’Immacolata 2010. Un piccolo assaggio della festività più amata ed attesa dal popolo torrese, narrata anche quest’anno, sulla VII Edizione dell’Immacolata a Torre.
Michele Tuoro

“Maria, Nostra Signora e Madre di tutti gli uomini e di tutte le donne”

Il titolo del  carro 2010 è mediato da una preghiera che Papa Benedetto XVI  ha rivolto alla Madonna di Fatima nel suo pellegrinaggio del 12 e 13 maggio in Portogallo, nei luoghi dove il 13 maggio del 1917 la Madonna apparve ai tre pastorelli in cinque apparizioni da maggio ad ottobre. Durante la sua visita il Papa ha iniziato così invocando la Madonna: “Maria, Nostra Signora e Madre di tutti gli uomini e di tutte le donne”. Da questa frase nasce il titolo del carro 2010, affidato ancora una volta nella realizzazione del bozzetto agli artisti dell’UCAI, ed in particolare alla matita del professore Nicola Consiglio. Da un esame stilistico della struttura, vediamo la Madonna posizionata al centro del carro, nonché su di un baldacchino che simbolicamente ed architettonicamente richiama il monumentale baldacchino di San Pietro ideato dal genio di Gian Lorenzo Bernini, quale artifizio per la locazione dell’altare papale. La presenza di questo baldacchino vuole richiamare la comunione con la chiesa universale. Al lato sinistro del castelletto centrale, è raffigurato Papa Benedetto XVI d’innanzi alla Madonna di Fatima: “Eccomi come un figlio che viene a visitare sua Madre”, e lo fa in compagnia di una moltitudine di fratelli e sorelle. Tale evento sarà raffigurato plasticamente in un basso rilievo dove sarà rappresentato il Papa in venerazione della Vergine con il popolo di Dio. Sul laterale opposto del castelletto sarà rappresentato l’Angelo che fa la prima comunione ai tre pastorelli, i fratelli Francesco e Giacinta Marto, e la loro cugina Lucia dos Santos. Lo stesso angelo che nel 1916 fra aprile ed ottobre,  apparve sfavillante di luce, qualificandosi come l’Angelo della Pace invitando i tre pastorelli alla preghiera; le apparizioni furono in tutto tre, due volte alla “Loca do Cabeço” e una volta al pozzo nell’orto della casa paterna. Queste apparizioni, narrate da Lucia, vengono classificate come ‘Il ciclo angelico’. La comunione dei pastorelli, oltre ad essere un evento rappresentato in uno dei luoghi di Fatima, è simbolo di unione di  Maria all’Eucarestia, quale presenza reale di Gesù. Nel lato posteriore del carro invece, sarà presente un altro bassorilievo nel quale saranno ricordati due eventi; il primo ricorderà i cinquecento anni dalla costruzione della Basilica di Santa Croce il 10 luglio del 1510, ed il secondo invece testimonierà il ventesimo anniversario della visita di Papa Giovanni Paolo II a Torre del Greco avvenuta l’11 novembre del 1990. Dal castelletto centrale, la Madonna scenderà in una pioggia di stelle luminose. Tali rappresenteranno l’intero popolo di Dio secondo la promessa fatta da Jahvè ad Abramo: “Guarda in cielo e conta le stelle, Tale sarà la tua discendenza. Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia.” (Gn 15, 4-6). Quindi le stelle rappresenteranno tutti gli uomini e le donne di tutta l’umanità, andando a richiamare anche un aspetto interreligioso poiché Abramo è riconosciuto padre della fede per Ebrei, Musulmani e Cristiani. Su uno dei lati anteriori del carro, sarà posizionata in una cornice barocca, una rosa d’oro, la stessa che il Papa ha donato alla Madonna di Fatima; mentre nelle mani di un cherubino, incastonato in una corona, sarà rappresentato il proiettile che Papa Giovanni Paolo II donò alla Madonna di Fatima in seguito all’attentato del 13 maggio 1981. Sormonteranno il globo sul quale sarà posizionata l’immagine regale dell’Immacolata, gli antichi cherubini con i quattro simboli mariani, il giglio, simbolo della purezza della Vergine, la stella, che sta a significare lo splendore della Madonne nella notte del mondo e contemporaneamente annuncia la venuta di Cristo sole di giustizia, lo specchio, simbolo della trasparenza cristallina di Maria e l’infinita bellezza di Dio ed infine la rosa, segno di regalità e di potenza.