Le reliquie del Beato V.Romano nel Duomo di Napoli

Carissimi torresi,
in occasione del 50°anniversario della Beatificazione del nostro Parroco Santo (1963-2013),mercoledi santo 27 marzo 2013,le reliquie del Beato Vincenzo Romano,saranno portate nel Duomo di Napoli e verranno esposte durante la Messa Crismale delle ore 18:30 presieduta dal Cardinale Arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe.
Le reliquie del Beato ritorneranno a Torre del Greco la sera stessa e con una fiaccolata saranno accompagnate nella Basilica di Santa Croce.

Nella lettera inviata dall’Arcivescovo di Napoli ai Presbiteri per il Giovedì Santo ,c’è  il ricordo del Beato Vincenzo Romano e per il 50° dalla sua Beatificazione:

Il Beato Vincenzo Romano:uomo di fede e pastore instancabile

“Nella luce dell’Anno della fede, la nostra Chiesa diocesana ricorderà, il prossimo 17 novembre, il cinquantesimo anniversario della Beatificazione di Vincenzo Romano, sacerdote del nostro presbiterio. Nato a Torre del Greco il 3 giugno 1751, fu ordinato sacerdote nel 1775. Morì il 20 dicembre 1831. Il suo corpo è venerato nella Basilica di Santa Croce a Torre del Greco.
È il primo parroco del clero secolare italiano elevato agli onori degli altari.
Lungo la sua vita, il Beato ebbe relazioni con i Santi che, in quel secolo, illustravano la nostra Chiesa diocesana: Sant’Alfonso de’ Liguori, Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe, San Francesco Saverio Maria Bianchi, il Venerabile Placido Baccher e il Venerabile Giovanni Battista Iossa. Un autentico cenacolo di santità nel cuore della Chiesa di Napoli.
Sotto la guida spirituale del Beato Mariano Arciero, apostolo del catechismo, il Beato Vincenzo fu instancabile apostolo della gioventù e dei più poveri.
Negli intervalli di riposo, egli trascorreva il suo tempo dinanzi all’Eucaristia. Nell’eruzione del Vesuvio del 15 giugno 1794, il Beato si fece promotore dell’opera di restaurazione della Città e di assistenza dei senza tetto. Vero educatore del suo popolo, si dedicò personalmente al ministero della catechesi e della liturgia, favorendo la partecipazione attiva dei fedeli alla Messa, con l’istruzione della “Messa pratica”. Devotissimo della Madonna, pubblicò nel 1820 il “Rosario meditato”.
Cari sacerdoti, desidero, in questo Giovedì Santo, riproporre alla nostra considerazione il Beato come modello di vita sacerdotale ed esempio di come la fede si fa carità e l’Eucaristia animi anche la realtà sociale. Nell’omelia della Beatificazione, il Venerabile Paolo VI disse: «Troveremo in lui una carità che si espande fuori del puro esercizio del cultol e si interessa e si affatica per tutti i bisogni umani privi d’altro soccorso: il parroco a nulla è estraneo, tutti conosce, tutti conforta, tutti ammonisce, tutti benefica. Anzi la carità, da individuale, si fa sociale, da spirituale anche professionale ed economica se ciò è richiesto da quel bene delle anime che per un parroco è “suprema lex”.
In questo Giovedì Santo, al nostro confratello Beato affidiamo la nostra Chiesa diocesana, tutti i sacerdoti e il loro infaticabile ministero, nella speranza di contemplarlo quanto prima nella gloria della canonizzazione.
Nel cuore della Madonna santa, Madre del Sommo Sacerdote e Madre nostra amatissima, deponiamo le nostre fatiche apostoliche, le nostre speranze, le nostre gioie e i nostri dolori, perché diventino semi di vita evangelica pronti per dare frutti nel campo vastissimo della nostra bella Chiesa diocesana.
A tutti voi, carissimi fratelli sacerdoti, e alle vostre comunità, auguro una Pasqua gioiosa nella luce radiosa del Crocifisso-Risorto.”

Tutte le foto dell’evento sono all’indirizzo web:
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