Auguri di Buona Pasqua 2016

Carissimi torresi,

che ci seguite da ogni parte del mondo vi rinnovo il mio augurio: Buona Pasqua!

Portate nelle vostre famiglie e nei vostri Paesi il messaggio di gioia, di speranza e di pace, che ogni anno, in questo giorno, si rinnova con forza.

Ricordate le parole che ci parlano attraverso i secoli, nei tempi difficilissimi e nei tempi odierni. “Cristo è risorto, ci è dato come esempio”.

Non distogliete lo sguardo da Cristo! Non dimenticate il suo esempio! Siate forti! –

A tutti voi voglio augurare una buona Pasqua, ringraziando coloro che si uniscono a noi per formare una comunità di preghiera. Questa comunità prega con Maria Immacolata e prega Maria Immacolata; prega con Maria Immacolata per tutti gli uomini, per tutte le persone, per le famiglie, per i popoli che soffrono, specialmente per quei Paesi dove manca la pace, dove manca la giustizia, dove mancano i mezzi.

Con questo grido alla Madre del Risorto – Prega per noi! – Ci portiamo in tutti i cuori e in tutto il mondo.

Tutti devono sapere che siamo uniti con loro nella Croce e nella risurrezione di Gesù Cristo.

Mi permetto di riproporre un passo dal primo messaggio pasquale Urbi et Orbi che Papa Giovanni Paolo II affidò al mondo il 15 aprile 1979 a meno di un anno dalla sua elezione al soglio di Pietro, sono certo che le sue  parole,sapranno toccare ancora oggi i vostri cuori:

“Entrando nel Cenacolo a porte chiuse, Cristo risorto saluta i suoi discepoli ivi riuniti con le parole: “Pace a voi” (Gv 20, 19).

Questa è la prima parola nel suo messaggio pasquale.

Quanto è grande il bene in questa pace che egli ci dà, e che il mondo non può dare (cf. Gv 14, 27)! Quanto è strettamente legata alla sua venuta e alla sua missione!

Quanto è necessaria per il mondo la sua presenza, la vittoria del suo Spirito, l’ordine proveniente dal suo comandamento dell’amore, affinché gli uomini, le famiglie, le nazioni, i continenti possano godere la pace.

Oggi questo saluto del Risorto, espresso agli Apostoli nel cenacolo di Gerusalemme, noi vogliamo ripetere da questo luogo, ed indirizzarlo ovunque esso è particolarmente attuale e particolarmente atteso.

Pace a voi, popoli del Medio Oriente.

Pace a voi, popoli dell’Africa.

Pace a voi, popoli e Paesi dell’Asia.

Pace a voi, Fratelli e Sorelle dell’America Latina.

E pace a voi, popoli che vivete nei diversi sistemi sociali, economici e politici!

Pace! Come frutto del fondamentale ordine; come espressione del rispetto del diritto alla vita, alla verità, alla libertà, alla giustizia e all’amore di ogni uomo.

Pace delle coscienze e pace dei cuori. Questa pace non potrà aversi sino a che ciascuno di noi non avrà la consapevolezza di fare quanto è in suo potere perché a tutti gli uomini – fratelli di Cristo, da lui amati sino alla morte – sia assicurata dal primo momento della loro esistenza una vita degna dei figli di Dio. Penso in questo momento in particolare a quanti soffrono per la mancanza anche dello stretto necessario per sopravvivere, a quanti soffrono per la fame, e soprattutto ai più piccoli che – nella loro debolezza – di Cristo sono i prediletti e ai quali è dedicato, quest’anno, l’Anno internazionale del fanciullo.

Possa il Cristo Risorto ispirare a tutti, cristiani e non cristiani, sentimenti di solidarietà e di amore generoso verso tutti i nostri fratelli che si trovano nel bisogno.”

MESSAGGIO URBI ET ORBI

DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II

Domenica di Pasqua, 15 aprile 1979