Articolo di Torremare sulla nostra festa dell’Immacolata 2011

Dal sito web www.torremare.net del 23 settembre 2011 di Camillo Scala:

“SUB TUUM PRAESIDIUM” E’ IL TITOLO DEL CARRO ALL’IMMACOLATA

«Quel dì otto dicembre fu sacro a maggiore sventura. A Torre del Greco celebrandosi la festa all’Immacolata, i camorristi italianissimi… rivolto agli irredentisti unitari che in quegli scorci finali del 1861 ebbero la pensata blasfema di festeggiare la raggiunta Unità Nazionale coprendo la statua della Madonna con una banda biancorosso verde: «camorristi italianissimi». Come avevano potuto osare tanto? «Svestirono la Vergine, e sacrìlegamente l’addobbarono di massoniche insegne, con la tricolorata fascia, a guisa de’ loro delegati politiotti. E sì volean menarla a processione, e ’l facevano, e un gastigo di Dio all’ora stessa noi vietava». Ma ci pensò il Vesuvio, continua il cronista nella sua «Storia delle Due Sicilie dal 1847 al 1861», a vendicare l’oltraggio: «Limpido era il cielo, dolce l’aere, poco mancava al meriggio, quando improvvisamente sotterranee scosse e frequenti, pria lievi, poi gravi, travagliano la vesuviana mole. Mugghia il monte e geme, sinché sull’ore tre con gran fracasso si squarcia ne’ fianchi, e gitta nugoli di smisurato fumo, ch’alzatosi alla vetta, a forma d’immenso pino lo copre». Era la prova che Maria di Nazareth stava irritata assaie: un botto tremendo e il Vesuvio seppellì Torre del Greco sotto la cenere, provocò l’innalzamento della città di un metro e mezzo e prese a sversare lungo i fianchi una minacciosissima colata di lava che per due giorni scese e scese fermando a tutti il respiro. Finché, miracolo, la grande collera del vulcano borbonico si placò, le case furono salve, le anime pie ringraziarono la santa Vergine d’aver avuto pietà. E da allora ogni 8 dicembre la processione si ripete festosa e imponente in un tripudio di canti…….cosi parlava lo storico borbonico Gaetano De Sivo……come ci raccontano in un affascinante articolo il duo Rizzo- Stella. Dunque l’otto Dicembre del 1861 ci fu una terribile eruzione vesuviana, seguita da un violento terremoto, che sconvolse Torre del Greco. Si trattò di un’eruzione disastrosa e rovinosa, per cui la città venne fortemente danneggiata. Gli storici raccontano che i torresi si rivolsero all’Immacolata facendole voto di portare la sua immagine in processione su un carro trionfale. I testimoni sono concordi nel dire, che la lava si arrestò prodigiosamente. Al di là di qualsiasi possibile spiegazione scientifica di tale fenomeno, i torresi attribuirono all’intervento della Madonna l’arresto della lava, per cui l’anno seguente, 1862, solennemente sciolsero il voto. L’eruzione e i terremoti terminarono del tutto il 31 dicembre di quell’anno, e così i torresi poterono rimpatriare ed iniziare la ricostruzione della città, quasi completamente diroccata. Alla processione del 1862 partecipò l’intera città. Quella festa fu grandiosa, come testimonia la rivista dell’epoca “La scienza e la fede”: la chiesa principale restaurata fu ornata da arredi preziosissimi; l’immagine dell’Immacolata, collocata per la prima volta, sul carro trionfale, fu rivestita con una ricchissima veste nuova, ricamata in oro a gran rilievo, nei colori rosso e bianco, dono di tutto il popolo, era splendida, la chiesa affollatissima. Ai balconi e alle finestre di tutte le case erano appesi drappi di seta e le strade erano cosparse di fiori. Il carro uscì dalla Chiesa alle 11,00 quando, l’anno prima, si avvertì la prima scossa di terremoto, e rientrò alle 2,00 del pomeriggio, quando la terra si aprì a vomitare lava di fuoco e bitume.e dopo centocinquantanni questa festa si ripete sempre più festosa e sentita,voto e vanto di Torre del Greco e dei torresi. Quest’anno, mai titolo fu più appropriato “Sotto la Tua Protezione” che prende spunto da un papiro copto del terzo secolo trovato ad Alessandria d’Egitto contenente la più antica preghiera a Maria scritta in greco antico da cui è tratto il nome latino “Sub tuum praesidium” Questo è il titolo del carro che celebrerà i centocinquantanni da quell’episodio storico. Anche quest’anno,come già accade da qualche anno, il parroco Don Giosuè ha affidato l’incarico agli artisti dell’Ucai per l’ideazione dello stesso,e per il settimo anno consecutivo è stato scelto il progetto del maestro Nicola Consiglio che sottolinea che il carro del cento cinquantenario è un carro virtuale che sfila su un cielo stellato “Sotto la tua protezione” è l’invocazione che il popolo torrese fa alla Madonna rifugiandosi nella sua fede per superare le difficoltà del presente. A realizzare il tutto sarà l’esperto Riccardo Lamberti il “paratore”. «Quest’anno abbiamo cominciato prima- ha detto Lamberti- perché il progetto è molto elaborato e abbiamo approfittato del caldo per i processi di asciugatura. I materiali usati sono tutti leggeri perché deve essere portato a spalla: legno, cartapesta, stoffe colorate, merletti. Tuttavia, il carro raggiungerà il peso di circa due tonnellate»….ma adesso andiamo ad analizzare questa” macchina” trionfale che virtualmente è già pronta per essere cullata a turno sulle possenti e devote spalle dei 500 portatori figli del popolo torrese… La torre centrale della struttura è un carro simbolico trainato da un angelo,con due ruote che si fanno strada su manto stellato. Sul retro,un bassorilievo rappresenterà l’eruzione del 1861 con la lava che sembra fuoriuscire dal piano del basamento per circondare una torre “simbolo della città”, ai due lati della struttura centrale ci saranno altri due bassorilievi rappresentanti rispettivamente il Beato Vincenzo Romano che offre ai torresi il plastico della nuova chiesa di Santa Croce vittima di un antecedente eruzione anch’essa fatale alla città e degli angeli che reggeranno il modellino, in scala, di Torre del Greco ricostruita dopo i danni causati dal Vesuvio.Davanti alla torre centrale,ai piedi di essa ,una contadina e un pescatore,Lei con tra le mani una ginestra fiore tipico che nasce nelle zone del Vesuvio,e Lui con il frutto del suo lavoro…entrambi per simboleggiare le professioni tipicamente torresi. Tutto attorno saranno distribuiti i quattro simboli mariani vale a dire la stella,il giglio,lo specchio e la rosa mentre dei gigli in stile barocco decoreranno i lati della struttura centrale e il retro.Si ringrazia il sito torreomnia di Luigi Mari per averci concesso il permesso di estrapolare alcuni scritti dal suo immenso archivio.

http://www.torremare.net/cronaca/516c.htm